Fisso e variabile ai minimi storici: l’analisi de “Il Sole 24 ore” ci spiega perché

Iniziato da pochi mesi, il 2019 si è aperto sotto il segno dell’instabilità economica, con un mercato fortemente incostante. Una situazione che, anche se negativa per azioni obbligazioni e simili, non nuoce a chi invece ha deciso di richiedere un mutuo, anzi.  Proprio a causa della forte instabilità economica, i tassi variabili e fissi del 2019 rimarranno bassi, ai minimi storici. A confermare questa tendenza, l’analisi condotta da Vito Lops nel suo articolo de Il Sole 24 Ore del 6 gennaio 2019, in cui il giornalista afferma:

“Gli stessi elementi che rendono il quadro degli investimenti attivi imprevedibile danno, lato mutui, una certezza in più: i tassi, sia nella formula a tasso fisso che variabile, dovrebbero restare ancora bassi e vicini ai minimi di tutti i tempi.”

Lops dunque invita chi con un mutuo ha investito o sta investendo nel mattone a non ricredersi. Proprio il rallentamento dell’economia, infatti, ha indotto la Banca Centrale Europea a non aumentare il costo del denaro: il che si tradurrebbe in un mancato rialzo dei tassi nel 2019.

Mutuo a tasso variabile: quali vantaggi?

Salvo stravolgimenti profondi di Pil e inflazione, ricorda Lops, i contratti future sull’indice Eonia, ossia quello che riguarda i tassi a brevissima scadenza, hanno sposato il momento di un possibile nuovo incremento solo per il primo trimestre del 2020. Insomma, proprio l’incertezza economica dovrebbe far dormire sonni tranquilli a chi sta rimborsando un mutuo variabile e che già da qualche anno beneficia di un Euribor negativo. L’Euribor salirà solo in prossimità di un nuovo rialzo dei tassi della Bce e, quindi, ci sono al momento tutti presupposti perché possa restare fermo anche per tutto il 2019.

Tasso fisso: meglio approfittarne subito

Sul fronte del tasso fisso, il tema si pone ovviamente solo per i nuovi mutui, dato che i vecchi non possono per definizione subire variazioni. Detto questo, lo stesso discorso fatto per il tasso variabile vale anche per chi ha davanti a sé un pagamento a tasso fisso, dato cioè dalla somma di Spread e indice Irs che, durante un periodo di scarsa propensione al rischio degli investitori, solitamente scende. Come osserva Lops, dunque, anche i mutui a tasso fisso hanno beneficiato della fase di incertezza che però potrebbe subire qualche modifica in occasione delle elezioni europee di maggio.

Data l’attuale situazione, insomma, il consiglio per chi vuole comprare casa è quello di approfittare il prima possibile della particolare congiuntura che rende estremamente vantaggiosi sia i mutui a tasso fisso che quelli a tasso variabile.

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