Il Fondo di Garanzia PMI in vigore anche per il 2021
– i Professionisti iscritti agli ordini professionali (o aderenti ad associazioni professionali iscritte all’apposito elenco del MISE), appartenenti a qualsiasi settore (ad eccezione dei settori “sensibili” esclusi dall’UE) e situate sul territorio nazionale.
– L’accesso al fondo di garanzie per le PMI è consentito anche a consorzi e società consortili (costituiti tra piccole e medie imprese), ad incubatori certificati e a PMI innovative.
– soggetti segnalati in centrale rischi per “inadempienze probabili” o con presenza di operazioni classificate come “scadute” o “sconfinanti deteriorate” successivamente alla data del 31 gennaio 2020
– la percentuale di copertura della garanzia.
Tuttavia, fino al 30 giugno 2021, la valutazione del merito di credito di tutti i soggetti beneficiari ammessi (valutazione andamentale) da parte del Gestore del Fondo è sospesa.
Mentre per le operazioni fino a 30mila euro è prevista l’approvazione automatica da parte del Fondo senza che venga effettuata la valutazione del merito di credito. I soggetti richiedenti (banche, confidi ecc.) erogano cioè i finanziamenti anche prima della delibera della garanzia.
con durata massima di 10 anni a condizione che il rimborso della quota capitale non inizi prima di 24 mesi dall’erogazione
con durata massima di 6 anni
di importo non superiore al doppio della spesa salariale annua o al 25% del fatturato
Mentre per i piccoli prestiti fino al 30mila euro è prevista l’approvazione automatica da parte del Fondo senza la valutazione del merito di credito
Viene eliminata la commissione per il mancato perfezionamento delle operazioni finanziarie
Sono prorogati per tre mesi tutti i termini riferiti agli adempimenti amministrativi relativi alle operazioni assistite dalla garanzia del Fondo.
Beneficiano del fondo a titolo gratuito gli operatori di microcredito in possesso del requisito di PMI nella misura massima dell’80% dell’ammontare del finanziamento.
Le startup con meno di tre anni di vita alla richiesta della garanzia del Fondo e che quindi non sono valutabili sulla base degli ultimi due bilanci approvati, accedono alla garanzia del Fondo senza valutazione del merito di credito sui finanziamenti concessi da banche e intermediari finanziari finalizzati alla concessione di operazioni di microcredito
Richiedi Consulenza ai nostri esperti
Fondo Patrimonio PMI
Il Fondo Patrimonio PMI è rivolto alle imprese che decidono di investire sul proprio rilancio. Opera attraverso l’acquisto di obbligazioni o titoli di debito emessi da aziende che hanno effettuato un aumento di capitale pari ad almeno 250.000 euro.
Promosso dal Ministero dell’Economia, il fondo ha una dotazione di 1 miliardo di euro per l’anno 2021. L’acquisto dei titoli deve avvenire entro il 30 giugno 2021.
Il Fondo Patrimonio PMI prevede una procedura a sportello: non ci sono graduatorie.
Le domande vengono valutate da Invitalia in base all’ordine di arrivo, fino a esaurimento dei fondi.
La sottoscrizione dei titoli deve avvenire entro il 30 giugno 2021.
Il percorso per la sottoscrizione è molto semplificato e comprende i seguenti passaggi:
1. la società, effettuato l’aumento del capitale e deliberata l’emissione dell’obbligazione o del titolo di debito, presenta richiesta di finanziamento a Invitalia esclusivamente tramite la procedura informatica appositamente predisposta, allegando tutta la documentazione necessaria. Il versamento integrale dell’aumento deliberato (con contestuale invio della relativa documentazione contabile) potrà essere effettuato anche dopo la comunicazione di approvazione della domanda ma, in ogni caso, prima dell’effettiva sottoscrizione del titolo
2. Invitalia, entro 10 giorni dal ricevimento della domanda, procede alle verifiche di ammissibilità, chiedendo eventualmente integrazioni in caso di necessità (da fornire entro 10 giorni)
3. in caso di esito positivo delle verifiche, Invitalia, entro i 10 giorni successivi, procede alla sottoscrizione dei titoli emessi ed al versamento del prezzo di sottoscrizione
Fino ad integrale rimborso del finanziamento la società è tenuta a fornire ogni tre mesi un rendiconto periodico per attestare il rispetto delle condizioni e dei termini del finanziamento e il mantenimento degli impegni assunti.
Richiedi Consulenza ai nostri esperti
La Nuova Sabatini e i finanziamenti in un’unica soluzione
La prima novità è quella che viene dalla n.178 del 30 dicembre 2020, meglio nota come Legge di Bilancio 2021. L’articolo 1, comma 95, infatti dà buone notizie per quanto riguarda i finanziamenti alle piccole medie imprese previsti dalla Nuova Sabatini.
Come riportato sul sito del MISE, Ministero dello Sviluppo Economico, il contributo viene dato alle PMI che lo richiedono e hanno i giusti requisiti in un’unica soluzione e questo indipendentemente dall’importo del finanziamento.
Questa sostanzialmente è la particolarità della Nuova Sabatini perché, prima della data dell’1 gennaio, l’importo in unica soluzione era previsto solo per finanziamenti inferiori ai 200 mila euro. Chi lo superava doveva invece aspettare 6 anni per avere il ritorno dell’investimento. Veniva infatti dato il 10% il primo anno, il 20% dal secondo al quinto anno e il 10% il sesto anno.
La Nuova Sabatini prevede investimenti per l’acquisto o il leasing di macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa, attrezzature nuove di fabbrica e hardware.
Ricordiamo che la Nuova Sabatini è una misura che sostiene le PMI che siano regolarmente costituite e iscritte al Registro per le imprese, siano in pieno esercizio, non abbiano già ottenuto aiuti dalla Commissione Europea e non li abbiano rimborsati o depositati in conti bloccati, non siano imprese in difficoltà, abbiano la sede in uno Stato membro dell’UE e abbiano l’intenzione di aprire una sede operativa in Italia entro il termine previsto per l’ultimazione dell’investimento.
La Nuova Sabatini prevede investimenti per quanto riguarda l’acquisto o il leasing di macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa, attrezzature nuove di fabbrica e hardware, ma anche software e tecnologie digitali.
Sono ammessi tutti i settori, eccezion fatta per le attività finanziarie e assicurative e quelle connesse all’esportazione e per gli interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni, rispetto ai prodotti di importazione.
Richiedi Consulenza ai nostri esperti
Il Bonus Sud fino al 31 dicembre 2022
Credito d’imposta per attività di Ricerca e sviluppo al Sud
Sempre restando nel Mezzogiorno e sempre nel perimetro della Legge di Bilancio 2021, le regioni di cui abbiamo appena parlato possono godere del credito d’imposta per le attività di Ricerca e sviluppo, anche in questo caso si tratta di una proroga prevista fino al 31 gennaio del 2022. Da sapere che nei progetti di ricerca ci sono anche quelli che riguardano il Covid-19. Quanto agli incentivi, per le PMI spettano nella misura del 35% se si tratta di medie imprese che occupano almeno 50 persone e hanno un fatturato o totale di bilancio annuo di almeno 10 milioni di euro. Per le piccole imprese, il credito d’imposta è previsto nella misura del 45% e questo se tali aziende hanno meno di 50 persone e un fatturato o totale di bilancio annuo, non superiori ai 10 milioni di euro.
“Resto al Sud” per chi ha fino a 55 anni
I settori in cui avviare la nuova impresa al Sud sono industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca, acquacoltura, servizi alle imprese, alle persone e al turismo.