Mutui: le previsioni per il 2019 promettono tassi bassi

Un’economia segnata dall’instabilità: dai dazi alle querelle (accese o blande che siano) con l’Europa, i mercati restano ballerini. Una situazione di incostanza che, anche se grava non poco su azioni e affini, non nuoce invece a chi sta per chiedere un mutuo. Anzi, proprio per questa stessa instabilità i tassi, sia variabili che fissi, resteranno bassi se non addirittura bassissimi.

Lo conferma una recente analisi de Il Sole 24 Ore che spiega come e perchè chi ha investito nel mattone chiedendo un finanziamento può evitare di allarmarsi.

Tutto parte dalla decisione della Banca Centrale Europea, guidata da Mario Draghi, di non aumentare il costo del denaro, complice il rallentamento dell’economia: questo fa presagire ad un mancato rialzo dei tassi nel corso del 2019. Pil e inflazione permettendo, i contratti future sull’indice Eonia, ossia quello che riguarda i tassi a brevissima scadenza, vedranno un possibile nuovo incremento solo agli inizi del 2020, dandoci almeno un anno di respiro da preoccupazioni.

Per intenderci, chi sta pagando un mutuo a tasso variabile da qualche anno a questa parte già beneficia di un Euribor negativo che potrebbe essere stabile per tutto il 2019. Stesso discorso vale anche per chi ha davanti a sé un pagamento a tasso fisso, dato dalla somma di Spread e indice Irs che, durante un periodo di scarsa propensione al rischio degli investitori, solitamente scende. Dunque la “pace” per chi vuole optare per un mutuo a tasso fisso è garantita almeno fino alle prossime elezioni europee (fissate per il 24 maggio).

Nonostante il panorama del mercato del mattone sia sereno è meglio non perder tempo in caso si voglia investire, chiedendo un mutuo per comprare casa dal momento che non è detto che la situazione non possa cambiare nel giro di qualche mese.

Questo mentre sembra essere in atto una vera e propria corsa verso i minimi come lo stesso quotidiano economico ha notato che indicano come l’importo medio erogato sia di 124.450 euro, oltre a sottolineare che il 33,6% delle richieste di mutuo abbiano una durata a 20 anni, contro il 23,35% che opta per una durata a 30 anni.

Per quanto riguarda il valore del mutuo, quasi 1 mutuatario su 3 richiede più del 70% di loan to value, cioè il rapporto tra l’importo del finanziamento e il costo dell’abitazione che si vuole acquistare.

Ad ogni modo in un periodo in cui i tassi fanno registrare un record “positivo” dopo l’altro il consiglio è di dare sempre un’occhiata allo stato delle cose.

Si può sempre iniziare a farsi un’idea consultando i migliori mutui del giorno. Inoltre si possono verificare quali sono le opzioni migliori per il proprio budget inserendo i propri dati senza impegno nell’apposito form presente sul nostro portale.

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