ATTIVA LA TUA CESSIONE
Da questa mattina è in Gazzetta Ufficiale https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2023/02/16/40/sg/pdf
DECRETO-LEGGE 16 febbraio 2023, n. 11.
Misure urgenti in materia di cessione dei crediti di cui all’articolo 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77.
È allarme per tutte le imprese, viene bloccato il meccanismo di cessione dei crediti, ma ciò riguarda anzitutto i nuovi cantieri e gli enti pubblici interessati all’acquisto dei crediti.
Ma in realtà , viene anticipato qualcosa che già era previsto.
Ma cosa cambia per i crediti già maturati? Nulla, anzi con l’eliminazione del dolo e colpa grave per l’acquirente dei crediti
ART. 1 b) dopo il comma 6, sono aggiunti i seguenti: «6-bis. Ferme le ipotesi di dolo di cui al comma 6 il concorso nella violazione che, ai sensi del medesimo comma 6, determina la responsabilità in solido del fornitore che ha applicato lo sconto e dei cessionari, è in ogni caso escluso con riguardo ai cessionari che dimostrano di aver acquisito il credito di imposta e che siano in possesso della seguente documentazione, relativa alle opere che hanno originato il credito di imposta, le cui spese detraibili sono oggetto delle opzioni di cui al comma 1:
Viene agevolato il meccanismo delle cessioni per i crediti già presenti sui cassetti fiscali, aumentando la platea degli investitori.
Mentre per le pratiche in corso, o con CILA già presentata nei termini, resta in vigore il precedente meccanismo, quindi ancora le imprese, potranno richiedere plafond alle banche.
Quindi invitiamo ed invogliamo le imprese a caricare i propri crediti sulla piattaforma www.Humanx.cloud al fine di individuare in tempi accettabili, investitori finanziari o privati, interessati all’acquisto.
Dotarsi di una Comfort Letter da Big4, e per questo abbiamo attivato un servizio interno, vantaggioso e competitivo.
Usare la garanzia SACE, per avere ulteriore liquidità dal sistema bancario, considerato anche l’interessante periodo di preammortamento.
Anche in questo caso abbiamo attivato una divisione dedicata e diverse convenzioni come Società di Mediazione Creditizia abilitata.
Usare bene ogni strumento di agevolazione e finanza agevolata, che saranno sempre più ampliati con il PNRR.
Restano in campo tutti i benefici per le detrazioni relativi alle ristrutturazioni, anche in questa direzione ci stiamo muovendo per trovare soluzioni per finanziamenti ordinari, quali mutui ristrutturazioni, prestiti o cessioni del quinto, per consentire l’accesso al credito.
Seppur dobbiamo tenere presente la contingenza dell’economia e l’aumento dei tassi BCE, che purtroppo continuerà a salire, fino a quando l’inflazione non diminuirà .
Le ragioni per essere legati ad un partner finanziario, unico ad essere dotato di una piattaforma a supporto diretto dei propri clienti, non può che rappresentare un vantaggio.
Di seguito un estratto di quanto riportato oggi su Il Sole 24 Ore.
Stop immediato alla cessione dei crediti e allo sconto in fattura; restano in pista solo le detrazioni. E divieto a tutte le pubbliche amministrazioni di acquistare crediti di imposta scaturiti dalle opzioni di cessione. Il Governo, con il Consiglio dei ministri di ieri, tira giù la saracinesca del mercato dei crediti fiscali. Non sarà un blocco immediato, perché i lavori già avviati avranno ancora a disposizione la possibilità di liquidare i bonus. Ma ci avviciniamo a grandi passi alla fine della tormentata vicenda della moneta fiscale, ormai quasi fuori corso.
Nel merito il decreto blocca l’esercizio di tutte le cessioni e gli sconti in fattura per tutte le tipologie di bonus edilizi (quindi: superbonus, ecobonus, bonus ristrutturazioni, facciate, sismabonus, barriere architettoniche). Saranno salvi, in ambito superbonus, le abitazioni unifamiliari per le quali sia stata presentata la Cilas prima dell’entrata in vigore del provvedimento. Per i condomini, invece, si guarderà alla data della delibera e alla Cilas. Per i lavori diversi dal 110% sarà essenziale avere richiesto il titolo abilitativo o iniziato i lavori prima dell’entrata in vigore del decreto. Per gli acquisti di immobili si guarderà alla data del preliminare o del rogito.
La macchina delle cessioni dei crediti, però, non viene smontata solo dal lato dei bonus casa. Saltano anche le prime cessioni di tutti i bonus energia, dei crediti per la ristorazione, di quelli legati alla super Ace, dei bonus per le imprese turistiche (lo sconto all’80% per gli alberghi) e per le agenzie di viaggio. Ancora: l’esecutivo fa tabula rasa di tutti i riferimenti alla cessione dei crediti nelle norme sull’efficientamento energetico degli immobili. Per i crediti incagliati il decreto prova, comunque, a trovare una soluzione, chiarendo in via normativa quali sono i comportamenti che escludono la responsabilità di chi acquista.
Sul fronte degli acquisti degli enti pubblici arriva l’annunciato divieto, anticipato ieri dal Sole 24 Ore: tutte le pubbliche amministrazioni, comprese nell’ambito di un perimetro molto ampio, non potranno essere cessionarie di crediti di imposta legati ai bonus casa.
L’obiettivo di questi interventi viene esplicitato dalla nota che chiude il Cdm, che spiega come le cessioni hanno avuto «potenzialità negative sull’incremento del debito pubblico». Lo dice chiaramente in conferenza stampa il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti: «Interveniamo sulla cessione dei crediti d’imposta che ammontano direi a 110 miliardi (come anticipato su queste pagine, ndr), questo è l’ordine di grandezza che deve essere gestito, l’obiettivo è dare la possibilità di gestirlo». I crediti di imposta – ha detto ancora il ministro – «hanno prodotto anche benefici per alcuni cittadini, ma hanno posto alla fine in carico a ciascun italiano duemila euro a testa. Questo il bilancio di questa esperienza».
Così, ora si tira una riga, con l’obiettivo di sbloccare la massa di crediti incagliati e rimettere il sistema e i conti in sicurezza: «È fondamentale che si riattivi la possibilità da parte degli intermediari finanziari dell’acquisto dei crediti, bloccato per l’incertezza normativa che noi in questo decreto risolviamo». A questo punto, per Giorgetti, che ha citato anche le parole di Draghi sulle cessioni, «vengono meno gli alibi. Serve agire di concerto, di sistema, per risolvere questo bubbone che si è creato».
Dieci documenti per sollevare chi ha acquistato
Chi ha comprato crediti potrà sgravarsi della responsabilità solidale
Dieci documenti in grado di annullare la responsabilità solidale degli acquirenti. Il decreto sui crediti di imposta interviene anche sul tema, al centro di un dibattito lunghissimo e di molti interventi dell’agenzia delle Entrate, della diligenza di chi acquista i bonus fiscali, banche in testa. Ovviamente, parliamo di tutto il pregresso, visto che per il futuro sta prendendo forma un blocco.
Il problema, sul quale interviene una norma interpretativa (quindi, valida anche per il passato), riguarda i casi nei quali la detrazione alla base della cessione sia viziata o inesistente. In base alle norme in vigore, «perché il fornitore o il cessionario che utilizza in compensazione il credito d’imposta possa considerarsi responsabile in solido con il beneficiario della detrazione in ipotesi di carenza dei relativi presupposti costitutivi», spiegava l’Agenzia con la circolare 33/E dello scorso ottobre, l’acquirente «deve aver operato con dolo o colpa grave, risultando, invece, irrilevante l’ipotesi di colpa lieve». Parliamo, in questo caso, della responsabilità per le violazioni tributarie, non per gli eventuali reati.
La norma si inserisce in questo contesto. E spiega che il concorso nella violazione «è in ogni caso escluso con riguardo ai cessionari che dimostrano di aver acquisito il credito di imposta e che siano in possesso della seguente documentazione, relativa alle opere che hanno originato il credito di imposta». In sostanza, chi ha acquisito una serie di documenti sarà protetto da contestazioni successive.
L’elenco comprende: il titolo edilizio abilitativo dell’intervento, come la Cilas, o una dichiarazione sostitutiva in caso di interventi in edilizia libera; la notifica preliminare alla Asl; la documentazione fotografica e video, su file geolocalizzato con firma digitale del direttore dei lavori, sulle opere realizzate (si istituzionalizza, così, una prassi introdotta da alcuni advisor nei mesi scorsi); la visura catastale dell’immobile oggetto di interventi o la domanda di accatastamento; le fatture, le ricevute e tutti i documenti che provano le spese sostenute; le asseverazioni dei requisiti tecnici e della congruità delle spese; la delibera condominiale, in caso di lavori su parti comuni; gli attestati di prestazione energetica, in caso di lavori di efficientamento; il visto di conformità che attesti la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione; l’attestazione sul rispetto degli obblighi antiriciclaggio.
Mettendo in fila questi documenti, l’acquirente (cioè, nella gran parte dei casi la banca) sarà libero dalla responsabilità solidale nei confronti del venditore, in caso di problemi.
Non solo. Questa liberatoria varrà anche per i correntisti partite Iva che, con le quinte cessioni, comprino i crediti di imposta dalle banche.
Sarà sufficiente che questi si facciano rilasciare un’attestazione di possesso, da parte della banca, di tutta la documentazione elencata dal decreto.
Attenzione, però: questa correzione non interviene sulla questione dei sequestri. Diverse sentenze della Cassazione, nei mesi scorsi, hanno stabilito il principio per il quale i sequestri di crediti fiscali oggetto di sospette frodi possono travolgere anche chi ha comprato i crediti in buona fede. Il rischio, quindi, è che i crediti oggetto di inchieste in ambito penale possano essere congelati nei cassetti fiscali di chi li ha comprati. Questo problema, segnalato di recente anche dall’Abi in audizione in commissione Finanze al Senato, resta inalterato.